Leadership Excellence

Alcune brevi riflessioni sulla leadership eccellente. Da un articolo di Brian Tracy pubblicato nella newsletter “Leadership Success ” (2011).

Alcune brevi riflessioni di Brian Tracy, scrittore, oratore motivazionale, imprenditore di successo, sulla leadership eccellente. L’articolo è una libera traduzione dell’originale ripreso dalla newsletter “Leadership Success ” diffusa sul web nel luglio 2011.


Il compito del leader è di essere eccellente in ciò che fa, di essere il migliore nel campo in cui ha scelto di impegnarsi. Il suo compito è di mantenere standard elevati nel servire le persone. Deve non solo essere esempio di eccellenza nel suo comportamento, ma anche impegnarsi nel trasferirlo agli altri di modo che, anch’essi, si sentano coinvolti e impegnati in questa visione. 

La chiave per la leadership è l’impegno a fare il lavoro al livello più alto nel servizio di altre persone, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione. Oggi la leadership richiede un focus sulle persone che devono fare il lavoro, e un focus pari sulle persone che si prevede debbano beneficiare del lavoro.

La principale e più rispettata qualità dei leader motivazionali è l’integrità. L’integrità è la completa, inflessibile onestà nei confronti di tutto ciò che si dice e si fa. L’integrità sostiene tutte le altre qualità. Integrità significa che quando qualcuno ti chiede, alla fine della giornata, “Hai fatto veramente del tuo meglio?” lo si può guardare negli occhi e dire: “Sì!”. Integrità significa che, come leader, si può ammettere di avere difetti. Ciò significa che si lavora per sviluppare i propri punti di forza e per compensare le proprie debolezze.

Il coraggio, combinato con l’integrità, è il fondamento del carattere. Una forma di coraggio è la capacità di mantenersi fedeli ai propri principi, di sostenere ciò in cui si crede, e di rifiutarsi di indietreggiare a meno di non ritenere ugualmente corretta o più appropriata l’alternativa. Il coraggio è anche la capacità di fare un passo per fede, di lanciarsi verso l’ignoto e poi affrontare gli inevitabili dubbi e le incertezze che accompagnano ogni nuova impresa.

Alessandro il Grande, il re dei Macedoni, fu uno dei più grandi leader di tutti i tempi. Egli divenne re all’età di 20 anni, e nei successivi 11 anni conquistò gran parte del mondo conosciuto. Quando era al culmine del suo potere, si dice che all’inizio della battaglia continuasse a sguainare la spada e a guidare la carica dei suoi uomini verso il combattimento. Egli continuò a guidare con l’esempio.

Alessandro sentiva che non poteva chiedere ai suoi uomini di rischiare la vita se non era disposto a dimostrare, con le sue azioni, che aveva piena fiducia nel risultato. La vista di Alessandro lanciato nella carica entusiasmava e motivava talmente i suoi soldati che nessuna forza al mondo poté resistere al loro assalto.

 Il realismo è una forma di onestà intellettuale. Il realista insiste nel vedere il mondo come è veramente, non come vorrebbe che fosse. Questa oggettività, questo rifiuto di lasciarsi coinvolgere in un’auto-illusione, è un segno distintivo del vero leader.

La responsabilità è forse la più difficile da sviluppare tra tutte le qualità della leadership. Come disse il presidente Harry Truman, accettazione della responsabilità significa che “Il gettone si ferma qui (The bucks stop here)”. Se si finisce contro con un ostacolo o si ha una battuta d’arresto, e si cercano scuse, invece di accettare la responsabilità, questo può fare la differenza tra successo e fallimento.

Per finire, si diventa un leader motivazionale trasformandosi nel genere di persona che gli altri vogliono seguire e sostenere in ogni modo.

Prendetevi il tempo per conoscere i vostri collaboratori in modo da poter capire meglio come sostenerli al meglio. Conoscendo i punti di forza e di debolezza di ognuno, sarà possibile individuare strategie per consentire ad ognuno di offrire il proprio contributo produttivo.